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Progetto di arte relazionale
 
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Questo è un progetto di arte relazionale. Un concetto di arte ampliato, il cui campo di azione è costituito direttamente dall’organismo sociale al fine di portarlo, con la partecipazione di tutti, ad una futura bellezza, a una scultura sociale.

L’arte è una possibilità, una proposta positiva rispetto all’esistente.

Questo progetto non ha fine politico, confessionale ne di lucro.

Il valore economico realmente esistente è la capacità dell’ essere umano e il prodotto che ne risulta.

Tutti coloro che parteciperanno e sosterranno questo progetto entreranno nella scultura sociale.

Questo progetto è rivolto alle donne che gravitano/ ospiti delle case di accoglienza e alle donne del quartiere, così da favorire l’ incontro tra vissuti diversi.

Con il cucito come pretesto/azione, le fruitrici verranno invitate a portare un capo d’abbigliamento personale ormai vecchio o deteriorato che, apparentemente, ha perso la sua funzione e quindi il suo valore. I capi verranno insieme valutati cercando un potenziale ancore esistente e avviate le operazioni di recupero.

Partendo quindi da un’utilità comune per costruire una relazione, ma ancor più una consapevolezza, con le nostre mani possiamo cambiare il destino delle cose e quindi anche della nostra vita.

“La prima forma di emancipazione è l’emancipazione economica” .

Tenendo conto delle capacità, delle necessità e del desiderio di ognuna, condividerò le mie capacità sartoriali e artistiche con l’obiettivo di condividere consapevolezza e valore, e, la possibilità di avviare un’economia di scambio.

Ho imparato a cucire da mia nonna e da mia madre, nel corso degli anni ho poi certificato le mie competenze frequentando una scuola professionale prima e l’accademia Marangoni di Milano poi.

Facendo esperienza in diverse sartorie, con anni di insegnamento e un’esperienza nella sartoria del teatro alla Scala di Milano.

Come artista, l’incontro con il pensiero di Joseph Beuys, nella mia ricerca del ruolo sociale dell’arte contemporanea, mi ha portato alla scultura sociale.

L’ arte non si prefigge più la sola realizzazione di opere ma, possibilità di vita.